La Terapia psicoanalitica: cosa c’è da sapere

da | Giu 5, 2024 | Psicologia

La psicoanalisi o terapia psicoanalitica è una delle più antiche forme di terapia psicologica e ancora oggi viene utilizzata in tutto il mondo. Questo approccio terapeutico si basa sulla teoria dell’inconscio, sviluppata dal famoso psicoanalista austriaco Sigmund Freud nel XIX secolo.

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Cosa si intende per Psicoanalisi o Terapia Psicoanalitica?

La terapia psicoanalitica è una forma di trattamento psicologico che si basa sulla teoria psicoanalitica sviluppata da Sigmund Freud. L’obiettivo della psicoanalisi è di aiutare il paziente a diventare consapevole dei suoi processi mentali inconsci, dei suoi conflitti interiori e delle sue esperienze passate.

La terapia psicoanalitica mira a identificare i modelli di comportamento e di pensiero che causano disagio emotivo e a lavorare su questi modelli per promuovere il cambiamento e il benessere psicologico.

La psicoanalisi si concentra sulla comprensione del funzionamento interno della mente umana e sulle relazioni tra le esperienze passate e il presente. In questo tipo di terapia, lo psicoanalista e il paziente lavorano insieme per esplorare l’inconscio, identificando le cause profonde dei problemi attuali.

Il paziente viene incoraggiato a parlare liberamente, senza filtri o restrizioni, per permettere allo psicoanalista di esplorare i suoi pensieri, i sogni, i desideri e i ricordi.

Come funziona la seduta di psicoanalisi?

La psicoanalisi è un approccio terapeutico che si basa sulla parola e sul rapporto tra paziente e terapeuta. Durante una seduta di psicoanalisi, il paziente viene invitato a parlare liberamente dei propri pensieri, emozioni, sogni e ricordi, senza limiti di tempo o di argomento. Il terapeuta ascolta attentamente e cerca di cogliere le associazioni libere e le emozioni nascoste che emergono dal discorso del paziente.

In questo modo, il terapeuta può aiutare il paziente a comprendere i propri conflitti, desideri e bisogni inconsci, che spesso sono all’origine dei sintomi e dei problemi che lo portano in terapia.

Attraverso la comprensione e l’elaborazione di questi conflitti, il paziente può acquisire una maggiore consapevolezza di sé, una maggiore libertà nel prendere decisioni e una maggiore capacità di relazionarsi in modo autentico ed efficace con gli altri.

Il terapeuta di solito rimane in silenzio durante gran parte della seduta, limitandosi ad ascoltare e a porre domande occasionali per stimolare il pensiero del paziente.

Tuttavia, può anche interpretare i pensieri e le emozioni del paziente in modo da aiutarlo a comprendere i significati nascosti del suo discorso e a elaborare i conflitti inconsci.

Quanto durano le sedute di terapia psicoanalitica?

Le sedute di psicoanalisi possono durare anche anni e si svolgono regolarmente, spesso una volta alla settimana. Durante le sedute, il paziente può sdraiarsi su un divano, mentre lo psicoanalista siede dietro di lui, in modo da favorire la libera associazione di idee.

La relazione tra lo psicoanalista e il paziente è molto importante, poiché il paziente deve sentirsi a suo agio e libero di parlare di qualsiasi cosa.

L’approccio psicoanalitico richiede un grande impegno da parte del paziente, che deve essere disposto ad affrontare i propri conflitti e a dedicare tempo e risorse alla terapia. Tuttavia, molte persone trovano la psicoanalisi un approccio terapeutico molto efficace e gratificante, in grado di portare cambiamenti duraturi nella loro vita emotiva e relazionale.

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In cosa consiste il lavoro analitico?

Il lavoro analitico nella psicoanalisi si articola in diverse fasi o momenti, ognuno dei quali ha uno scopo specifico.

Ecco le principali fasi del lavoro analitico nella psicoanalisi.

1. Analisi preliminare

In questa fase il terapeuta raccoglie informazioni sulla storia del paziente, la sua personalità, i suoi problemi attuali e passati. Questa fase serve a stabilire una buona relazione terapeutica e a definire gli obiettivi del trattamento.

2. Libera associazione

Durante le sedute, il paziente viene invitato a parlare liberamente, senza censura, di tutto ciò che gli passa per la mente, compresi i sogni e le fantasie.

Questo aiuta a far emergere i pensieri inconsci e i conflitti interiori che possono influenzare il comportamento del paziente.

3. Interpretazione

Il terapeuta aiuta il paziente a comprendere i pensieri inconsci e i conflitti interiori che emergono durante l’associazione libera. L’interpretazione si basa sulla teoria psicoanalitica e può includere l’analisi dei sogni, dei lapsus e degli atti mancati.

4. Resistenza

Il paziente può incontrare resistenze nel processo terapeutico, ovvero delle difese inconsce che cercano di evitare l’esplorazione di determinati pensieri o emozioni. Il terapeuta aiuta il paziente a superare le resistenze e a lavorare sui problemi interiori.

5. Transfer

Il paziente può proiettare sul terapeuta sentimenti e desideri inconsci, che riflettono le relazioni problematiche del paziente con le figure importanti del passato. Il terapeuta aiuta il paziente a riconoscere e a lavorare su queste proiezioni.

6. Elaborazione

L’obiettivo finale del lavoro analitico è l’elaborazione dei conflitti interiori e l’integrazione delle parti di sé che erano state represse o negate. Questo processo può portare a una maggiore consapevolezza di sé, a un aumento della capacità di gestire le emozioni e a una maggiore libertà di scelta.

Queste fasi possono variare a seconda dell’approccio e della scuola di pensiero dell’analista, ma in generale il lavoro analitico si basa sulla relazione di fiducia e rispetto tra paziente e analista, che permette di esplorare liberamente i contenuti psicologici del paziente.

Quali sono gli scopi della terapia psicoanalitica?

Il percorso psicoanalitico mira a far prendere coscienza di sé e della propria personalità al paziente e nello specifico, l’analista effettua questi passaggi:

  1. Esplorazione del passato del paziente: l’analista chiede al paziente di raccontare la propria storia personale, familiare e sociale per comprendere le origini dei suoi problemi psicologici.
  2. Identificazione dei sintomi: l’analista aiuta il paziente a identificare i sintomi che lo affliggono, come ansia, depressione, disturbi del sonno, etc.
  3. Interpretazione dei contenuti inconsci: l’analista cerca di interpretare i contenuti inconsci che emergono dalle parole, dai sogni, dalle associazioni libere e dalle resistenze del paziente. In questo modo, si cerca di portare alla luce le cause profonde dei problemi psicologici.
  4. Approfondimento della conoscenza di sé: attraverso l’analisi dei propri contenuti inconsci, il paziente acquisisce una maggiore consapevolezza di sé e delle proprie emozioni, pensieri e comportamenti.
  5. Lavoro sulle difese: l’analista aiuta il paziente a superare le difese psicologiche che impediscono di accettare e gestire le proprie emozioni e conflitti interni.
  6. Elaborazione dei traumi: l’analista supporta il paziente nel processo di elaborazione dei traumi e delle esperienze difficili del passato, per poter superare gli effetti negativi che hanno avuto sulla sua vita presente.
  7. Ristrutturazione delle relazioni: attraverso l’analisi delle relazioni interpersonali del paziente, si lavora per migliorare la qualità delle sue relazioni e per favorire un cambiamento positivo nella vita quotidiana.

Quali difficoltà si possono riscontrare con questo approccio?

La psicoanalisi, come ogni forma di terapia, può presentare alcune difficoltà per il paziente e per lo psicoanalista.

In primo luogo, il processo di psicoanalisi richiede un impegno notevole da parte del paziente, proprio per il fatto che richiede un lungo periodo di tempo per portare a risultati significativi. Inoltre, alcuni pazienti potrebbero avere difficoltà ad aprire completamente la propria vita privata al terapeuta, specialmente se hanno subito traumi o eventi dolorosi. E questa difficoltà potrebbe rallentare il processo di analisi.

Infine, la psicoanalisi può anche essere costosa, in quanto richiede un grande investimento di tempo e di risorse finanziarie da parte del paziente. Tuttavia, molte assicurazioni sanitarie coprono la psicoanalisi, e in alcuni casi, gli psicoanalisti possono offrire tariffe ridotte o una forma di pagamento scalato in base alle necessità del paziente.


In conclusione, la terapia mira a identificare i modelli di comportamento e di pensiero che causano disagio emotivo e a lavorare su questi modelli per promuovere il cambiamento e il benessere psicologico.

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La psicoanalisi può essere una scelta appropriata per molte persone che cercano un trattamento per problemi di natura psicologica o emotiva, ma può richiedere un impegno a lungo termine e non essere adatta per tutti i pazienti.

Autore

Psicologo Vicino
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